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  • Angelica Sanson

FRIDA KAHLO E DIEGO RIVERA: UNO STREBEN CONTINUO

Molte sono le coppie di amanti che all’interno della storia dell’arte, della letteratura e della cinematografia hanno attirato l’attenzione di giovani e adulti. Amori tormentati, passionali e illegittimi sono stati fonte di ispirazione, sia per gli stessi artisti sia per le generazioni future che hanno letto di loro. Elizabeth e Mr. Darcy, Gatsby e Daisy, Anna Karenina e Vrònskiy, Catherine e Heathcliff per non dimenticare Romeo e Giulietta. Eppure, non è solo il mondo letterario a regalarci sentimenti sregolati, ma sono gli stessi scrittori ed artisti ad aver vissuto amori complessi e a suscitare in noi curiosità ed empatia. Pensiamo a Simone de Beauvoir e Jean-Paul Sartre, a Gabriele D’Annunzio e ad Eleonora Duse, a Clara Schumann e a Robert Schumann. Tutti loro hanno vissuto, per motivi diversi, vite non ordinarie, accomunate da passioni travolgenti e da relazioni tormentate. Tra coloro che sono stati travolti da un amore folle e irragionevole c’è una coppia che sopra non abbiamo menzionato e su cui, oggi, vogliamo porre la nostra attenzione: Frida Kahlo e Diego Rivera.

La pittrice messicana, in questi ultimi decenni, è diventata un po' il simbolo della donna lottatrice, consapevole delle proprie debolezze ma determinata a superarle. L’incidente quasi mortale, la salute cagionevole e la bellezza fuori da ogni canone sono diventati sinonimi di Frida, ma non è solo la forza e la volontà a renderla unica ai nostri occhi. Sono soprattutto i suoi sentimenti anarchici e la passione priva di ogni freno. Molti sono stati i suoi amanti, tra cui Lev Trotskij, André Bretan e Tina Modotti, ma il sentimento più forte che ha continuato a sentire e a vivere fin da giovane è stato per il pittore messicano Diego Rivera, conosciuto quando lei aveva appena quindici anni e lui già trentasei. Molta la differenza di età tra i due, vari i tradimenti e diverse le difficoltà che assieme hanno vissuto.

Conosciuti nel 1922, sposati per la prima volta nel 1929 e una seconda volta nel 1940, dopo la relazione extraconiugale tra Rivera e sua cognata, Frida e Diego hanno trascorso le proprie vite intrecciate.

All’interno del libro “Lettere appassionate”, troviamo una frase che Frida usa molto spesso: “Ho avuto due gravi incidenti nella mia vita. Il primo fu quando un tram mi mise a tappeto, l’altro fu Diego”.

Come fa un amore ad essere considerato un incidente? Non è difficile capire il motivo se si pensa che Rivera ha tradito varie volte Frida e lei questo lo sapeva. Allo stesso modo, lei tradiva lui. Ripicca, vendetta? Se si leggono le lettere che, ad esempio, Frida scrive a Josè Bartoli, uno dei suoi presunti amanti, si capisce che ad unirla a lui è legame vero e profondo: “Tienimi dentro di te, ti imploro. Voglio essere la tua casa, tua madre, la tua amante e il tuo figlio… Ti amerò dal panorama che vedi, dalle montagne, dagli oceani e dalle nuvole, dal più sottile dei sorrisi e a volte dalla più profonda disperazione, dal tuo sonno creativo, dal tuo piacere profondo o passeggero, dalla tua stessa ombra o dal tuo stesso sangue. Guarderò attraverso la finestra dei tuoi occhi per vedere te”.

Eppure, l’amore per Diego superava anche una passione travolgente come questa.

Ciò che legava i due pittori messicani non era un normale amore coniugale, ma era intesa, complicità, ispirazione reciproca e desiderio assoluto vissuto all’estremo. Le loro menti erano affini e i loro interessi uguali. Diego vedeva in Frida nuova ispirazione per le sue opere e Frida vedeva in Diego il migliore degli artisti. Le loro vite private e personali si intrecciavano con quelle lavorative e mondane. Erano uno la fonte di vita e di arte dell’altro, eppure non riuscirono mai a viversi fino in fondo. Il desiderio di avere una famiglia assieme, di sentire dentro di sé crescere la vita donata dal proprio compagno rimase un’idea irrealizzabile per Frida. A causa delle conseguenze dell’incidente, lei non riusciva a portare a termine le gravidanze: tre furono gli aborti. La sua pittura, vivida, essenziale e simbolica, rispecchia anche il dramma dell’impossibilità di essere madre. In Henry Ford Hospital c’è un letto isolato, lei inerme e le varie costrizioni a cui è legata, tra cui un bambino mai nato.

Anche per questo, forse, il legame tra i due pittori viene vissuto da entrambi come uno streben continuo: una cosa sola, ma mai del tutto.

Nei dipinti di Frida, come in Diego in my mind o in Frida e Diego Rivera, si vede il legame viscerale che la pittrice sente per Rivera. Che siano le mani intrecciate o l’immagine di una mente, o di un volto, racchiusa dentro all’altro, tutto esprime la compenetrazione dei due. Allo stesso modo, Diego dipinge lei come esile ma potente. Pensiamo a Desnudos sentado con brazos levantodos o Ritratto di Frida Kahlo.

Frida è diventata un’icona dei nostri giorni anche per l’amore totalizzante, ma aperto, che ha vissuto con Rivera.

Questo legame è, per molti, sinonimo di libertà sessuale e di rapporto aperto, ma forse questa lettura potrebbe essere troppo superficiale. Per certi aspetti, l’apertura che i due sembrano essersi dimostrati, in realtà, potrebbe corrispondere ad un legame impossibile da vivere appieno, incapace di arrivare a quella totalità e unicità di cui si fa portatore.

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